Joyce Andrade

Perché usare il sale integrale marino?

sale marino integrale Nella mia cucina faccio attenzione agli ingredienti che aggiungo ad ogni piatto quotidiano. E così ho iniziato usando le erbe aromatiche e il gomasio per insaporire pietanze, verdure ed insalate che invadono la mia tavola. Quando ho pensato a che sale utilizzare mi sono posta il dubbio e davanti allo scaffale del negozio bio mi sono fermata quasi estasiata di fronte ai moltissimi tipi di sale presenti. Il classico sale da cucina occupava un misero spazio, mentre il sale integrale sia fino che grosso occupava gran parte dello scaffale. L’origine poi era di diversa: dall’Atlantico o dalla Sicilia. E a seconda dalla diversa provenienza geografica e dalla lavorazione il sale era più o meno umido e grumoso e con un colore dal bianco al grigio grumoso. E così ho fatto una piccola ricerca sull’importanza del sale nella nostra dieta. Ho scoperto che il sale comune che troviamo nei supermercati è quello che origina della raffinazione del sale naturale privato di tutti i suoi oligo elementi che arricchirebbero il nostro organismo. Invece il sale iodato è quello comune che viene artificialmente addizionato di iodio chimico. A pensarci è un po’ un’assurdo, perché prima il sale viene privato dei suoi elementi e poi viene “reintegrato”, ma solo di iodio.

Il sale marino integrale è invece un sale ricco di minerali tra cui anche lo iodio, uno iodio “vivo” combinato in modo naturale al cristallo di sale.

Ma per capire meglio, perché è preferibile usare il sale marino integrale rispetto al comune sale da cucina raffinato?

  • perché il sale comune che si trova in commercio, è costituito per circa il 98% di cloruro di sodio ed il sodio è un minerale che dev’essere assunto con moderazione (in particolar modo da chi soffre di ipertensione). Al contrario il sale marino integrale è più ricco di minerali. Certo contiene il sodio, ma anche calcio, magnesio, potassio, ferro, iodio, rame, fluoro,manganese, zinco e molti altri presenti in quantità minore che sono diversi a seconda dalla diversa provenienza geografica e dalla lavorazione.
  • In una dieta di oggi, povera di vitamine e minerali, perché si consumano molti prodotti raffinati (pane bianco, cereali non integrali…) l’utilizzo del sale marino integrale assume quindi un alto valore nutrizionale ed il suo utilizzo può ridurre o eliminare la necessità di assunzione di integratori salini e di oligo elementi.
Come assumere il sale marino integrale?
  • Nella preparazione dei cibi: al posto del sale fino o grosso (raffinato) che usiamo normalmente in cucina.
  • come dentifricio: sullo spazzolino
  • come soluzione salina per punture degli insetti: circa 20 grammi per litro di acqua
  • Come bevanda rigenerante: 1lt. di acqua, 10 gr. di sale, il succo di 4 limoni, e 2 cucchiai di miele. (fonte: Ripulire i propri organi Pierre pellizzari).
Un libro molto interessante che parla del importanza del sale marino integrale è: sale-rimedio-bio-logicamente-universale-106832  

Il sale, rimedio bio-logicamente universale di Pierre Pellizzari

In questo libro, il naturopata Pierre Pellizzari si basa sulle scoperte del biologo francese René Quinton che dimostra la similitudine di composizione tra i liquidi corporei e l’acqua di mare per mostrare l’importanza del consumo di sale marino integrale e la sua utilità come farmaco universale. Questa importanza è confermata anche dagli esperimenti di un medico padovano, il dottor Katrib e dal consiglio che il dottor Hamer dà al riguardo per risolvere il conflitto del profugo e favorire la fase di guarigione del cancro. A dimostrazione che questo è verità applicabile, Pierre cita la legge 707 del Nicaragua sulla libertà di scelta terapeutica nella quale sono esplicitamente citate, accettate ed applicate sia le scoperte di Quinton che di Hamer. Il libro si inserisce come valida integrazione dei consigli dati da Pierre Pellizzari nel suo best-seller “Ripulire i propri organi” ove è spesso contemplato l’uso delle soluzioni saline, ovvero del “plasma di Quinton”.

Vi abbraccio

Joyce  

Nella mia cucina faccio attenzione agli ingredienti che aggiungo ad ogni piatto quotidiano. E così ho iniziato usando le erbe aromatiche e il gomasio per insaporire pietanze, verdure ed insalate che invadono la mia tavola.

Quando ho pensato a che sale utilizzare mi sono posta il dubbio e davanti allo scaffale del negozio bio mi sono fermata quasi estasiata di fronte ai moltissimi tipi di sale presenti.

 

Il classico sale da cucina occupava un misero spazio, mentre il sale integrale sia fino che grosso occupava gran parte dello scaffale. L’origine poi era di diversa: dall’Atlantico o dalla Sicilia. E a seconda dalla diversa provenienza geografica e dalla lavorazione il sale era più o meno umido e grumoso e con un colore dal bianco al grigio grumoso.

E così ho fatto una piccola ricerca sull’importanza del sale nella nostra dieta.

Ho scoperto che il sale comune che troviamo nei supermercati è quello che origina della raffinazione del sale naturale privato di tutti i suoi oligo elementi che arricchirebbero il nostro organismo. Invece il sale iodato è quello comune che viene artificialmente addizionato di iodio chimico. A pensarci è un po’ un’assurdo, perché prima il sale viene privato dei suoi elementi e poi viene “reintegrato”, ma solo di iodio.
Il sale marino integrale è invece un sale ricco di minerali tra cui anche lo iodio, uno iodio “vivo” combinato in modo naturale al cristallo di sale.

Ma per capire meglio, perché è preferibile usare il sale marino integrale rispetto al comune sale da cucina raffinato?

  • perché il sale comune che si trova in commercio, è costituito per circa il 98% di cloruro di sodio ed il sodio è un minerale che dev’essere assunto con moderazione (in particolar modo da chi soffre di ipertensione). Al contrario il sale marino integrale è più ricco di minerali. Certo contiene il sodio, ma anche calcio, magnesio, potassio, ferro, iodio, rame, fluoro,manganese, zinco e molti altri presenti in quantità minore che sono diversi a seconda dalla diversa provenienza geografica e dalla lavorazione.

  • In una dieta di oggi, povera di vitamine e minerali, perché si consumano molti prodotti raffinati (pane bianco, cereali non integrali…) l’utilizzo del sale marino integrale assume quindi un alto valore nutrizionale ed il suo utilizzo può ridurre o eliminare la necessità di assunzione di integratori salini e di oligo elementi.

Come assumere il sale marino integrale?

  • Nella preparazione dei cibi: al posto del sale fino o grosso (raffinato) che usiamo normalmente in cucina.

  • come dentifricio: sullo spazzolino

  • come soluzione salina per punture degli insetti: circa 20 grammi per litro di acqua

  • Come bevanda rigenerante: 1lt. di acqua, 10 gr. di sale, il succo di 4 limoni, e 2 cucchiai di miele. (fonte: Ripulire i propri organi Pierre pellizzari).

Un libro molto interessante che parla del importanza del sale marino integrale è:

Il sale, rimedio bio-logicamente universale di Pierre Pellizzari

In questo libro, il naturopata Pierre Pellizzari si basa sulle scoperte del biologo francese René Quinton che dimostra la similitudine di composizione tra i liquidi corporei e l’acqua di mare per mostrare l’importanza del consumo di sale marino integrale e la sua utilità come farmaco universale. Questa importanza è confermata anche dagli esperimenti di un medico padovano, il dottor Katrib e dal consiglio che il dottor Hamer dà al riguardo per risolvere il conflitto del profugo e favorire la fase di guarigione del cancro. A dimostrazione che questo è verità applicabile, Pierre cita la legge 707 del Nicaragua sulla libertà di scelta terapeutica nella quale sono esplicitamente citate, accettate ed applicate sia le scoperte di Quinton che di Hamer. Il libro si inserisce come valida integrazione dei consigli dati da Pierre Pellizzari nel suo best-seller “Ripulire i propri organi” ove è spesso contemplato l’uso delle soluzioni saline, ovvero del “plasma di Quinton”.

Vi abbraccio

Joyce

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