“Sono nato con la bocca aperta facendo il mio ingresso in questo mondo succoso di pesche e limoni e sole maturo e nella rosea e segreta carne di donna, questo mondo in cui la cena è nel respiro del deserto sottile nelle spezie del mare distante che galleggiano nel sonno a notte fonda.
Sono nato a un punto impreciso tra il cervello e la melagrana assaporando consistenze deliziose di capelli e mani e occhi, sono nato dallo stufato del cuore dal talamo infinito, per camminare su questa terra infinita.
Voglio nutrirmi dei fiori di ghiaccio su questa finestra d’inverno, gli aromi di molte zuppe, il profumo di candele sacre che in questa casa di cedro mi insegue.
Voglio nutrirti della lavanda che si sprigiona da certe poesie, e della cannella delle mele che cuociono, e della gioia semplice che vediamo nel cielo quando ci innamoriamo.
Voglio nutrirti della terra acre dove ho mietuto l’aglio, voglio nutrirmi di ricordi che si levano dai ciocchi dei pioppi quanto li spacco e del fumo di pigne che circondano la casa in una notte quieta, e i crisantemi posati sulla soglia della cucina.”
DIVORANDO IL MONDO, Frammento di James Tipton, 1995